L’amministratore di condominio ai tempi del Coronavirus (I)
La pandemia di coronavirus incombe su tutti noi e sta cambiando la percezione dei rapporti sociali.
Anche in ambito condominiale le conseguenze dell’emergenza sanitaria stanno creando problemi amministrativi e gestionali di difficile soluzione.
La pandemia da corona virus incombe su tutto e su tutti.
Cosa fare? Come difendersi? Quale sarà il nostro domani? Come si vive chiusi in casa e soli con il timore di incontrare chi ci può contagiare? Quanto si può resistere in queste condizioni? Cosa avverrà ai redditi, alla produzione ed ai servizi?
Cosa accadrà a noi stessi, ai nostri cari, alle nostre famiglie e a chi ci vuol bene
Cosa ne sarà del condominio come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi?
Nell’immediato: come fare l’amministratore ai tempi del coronavirus?
Il futuro è incerto. Il presente tragico.
Proviamo a cercare qualche soluzione.
La gestione del condominio
L’imperativo “#IoRestoaCasa” ci ha resi reclusi, senza condanna, con interdizione ad uscire di casa.
Da lunedì 9 marzo 2020, sono attivi i controlli di Polizia per chi esce di casa senza motivi di lavoro, salute o per necessità.
Non esiste il divieto di uscire di casa, ma lo si può fare solo per esigenze lavorative, sanitarie o di sussistenza (fare la spesa per esempio).
Vista l’inosservanza palese e il comportamento irresponsabile di molti, il governo è corso ai ripari e ha previsto sanzioni salate e possibili denunce contro chi esce di casa senza comprovato motivo. Per il malato da coronavirus che esce, sono previste sanzioni penali salatissime.
Stretta anche su aeroporti e trasporti ferroviari. Divieto di recarsi in un comune diverso da quello di residenza.
L’appello delle autorità è a rispettare le normative, per dure che siano, nell’interesse individuale e collettivo.
Problemi quindi, anche per gli amministratori di condominio.
In ordine alle attività produttive e alle attività professionali sono state emanate disposizioni volte a contenere i contagi.
La norma che interessa tutti i servizi espletati nel condominio è l’art. 1 c. 1 n.7:
“In ordine alle attività produttive e alle attività professionali si raccomanda che:
- sia attuato il massimo utilizzo da parte delle imprese di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;
- siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva;
- siano sospese le attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione;
- (si) assumano protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale;
- siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali”
Di tale elenco, le attività che vengono svolte nell’edificio, esemplificando, sono:
1) lava scale;
2) elettricisti;
3) imprese di pulizia;
4) imprese edili;
5) altre imprese erogatrici di servizi, o che vendano beni di prima necessità, indispensabili.
Anche in relazione alle imprese di pulizia, si impone l’applicazione delle raccomandazione di cui all’art. 1, co. 1, n.7, lettera d, in ordine alle attività produttive e alle attività professionali, quindi si raccomanda che “assumano protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale;”
L’adempimento Incombe sull’impresa.
L’indicazione che dev’essere comunque fornita dall’amministratore è che, l’impresa si astenga da ogni intervento in caso vi sia l’impossibilità, materiale, localizzata, di rispettare le misure. Per essere espliciti, se vi è affollamento o incontri non corrispondenti alle misure di sicurezza o il personale non sia munito dei presidi medici, si astenga dagli interventi.
Anche la pulizia delle superfici va effettuata con ogni cautela.
«A causa della possibile sopravvivenza del virus nell’ambiente per diverso tempo, i luoghi e le aree potenzialmente contaminati da SARS-CoV-2 devono essere sottoposti a completa pulizia con acqua e detergenti comuni prima di essere nuovamente utilizzati. Per la decontaminazione, si raccomanda l’uso di ipoclorito di sodio 0,1% dopo pulizia.
Per le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio, utilizzare etanolo al 70% dopo pulizia con un detergente neutro. Durante le operazioni di pulizia con prodotti chimici, assicurare la ventilazione degli ambienti.
Tutte le operazioni di pulizia devono essere condotte da personale che indossa DPI (filtrante respiratorio FFP2 o FFP3, protezione facciale, guanti monouso, camice monouso impermeabile a maniche lunghe, e seguire le misure indicate per la rimozione in sicurezza dei DPI (svestizione).
Dopo l’uso, i DPI monouso vanno smaltiti come materiale potenzialmente infetto. Vanno pulite con particolare attenzione tutte le superfici toccate di frequente, quali superfici di muri, porte e finestre, superfici dei servizi igienici e sanitari. …».
Continua…
A cura del Presidente Nazionale UNAI, Prof. Dott. Rosario Calabrese